Lo scorso venerdì 16 ottobre abbiamo ospitato, in qualità di relatore alla Riunione Tecnica, l’A.B. Luigi Stella della sezione di Torino, Componente della Commissione Arbitri Interregionale nonché Coordinatore degli Osservatori Arbitrali presso la stessa. Luigi, per l’occasione, è stato accompagnato da due colleghi piemontesi, i due ex assistenti arbitrali CAN A Fabio Comito (Torino) e Walter Giachero (Pinerolo).
La riunione, tenuta come di consueto nei locali del seminario vescovile della cittadina ingauna, ha avuto numerosi ospiti, ad iniziare dal Presidente del CRA Liguria Fabio Vicinanza, peraltro alla prima R.T.O. nella sua Sezione dopo la nomina di questa estate. “Bisogna avere le giuste informazioni per fare bene – ha spiegato Vicinanza introducendo l’ospite – ed è importante, per la nostra crescita, sapere cosa la CAI chieda ad un osservatore”. Ad accompagnare il Presidente regionale vi erano il componente Maurizio Viazzi (Imperia) e il collaboratore Michele Manera, della nostra sezione.
Oltre a Vicinanza, erano presenti i tre osservatori nazionali albenganesi Giuseppe Tortora (CAN D), Pierluigi Casarini (CAI) e Michele Pellegrini (CAN 5). Dalle altre sezioni liguri erano presenti i Presidenti di sezione Cane (Imperia), Garilli (Chiavari) e Masini (Genova), e dalla Commissione Arbitri Interregionali gli arbitri Camurri, Costa, Lingamoorthy, Repetto, Rizzello, Sonetti, oltre agli osservatori CAI Mosto e Servente di Chiavari e, della stessa sezione, l’arbitro effettivo CAN D Feraudo.
All’incontro, inoltre, per il Settore Tecnico erano presenti il Coordinatore Marcello Marcato (Genova), il Responsabile del Modulo Perfezionamento tecnico Luca Gaggero (Savona) e il componente Lorenzo Bonello (Imperia), per la rivista “l’Arbitro” il coordinatore della macroregione Nord Federico Marchi (Imperia).
“Sono felice di parlare in Liguria, una terra dove torno volentieri – ha detto Stella – è importante capire cosa un osservatore arbitrale debba vedere negli arbitri che è chiamato a visionare; per la loro crescita, infatti, è fondamentale che essi escano dallo spogliatoio con le idee chiare sulla loro prestazione, senza dare loro alibi o contentini; il buonismo non fa il bene di un direttore di gara.”
Negli ultimi anni si è lavorato molto sui metodi di valutazione degli arbitri: è essenziale, però, ricorrere all’uso di tutta la gamma dei voti a disposizione per rendere la graduatoria reale, perché non è una sola gara a determinare il destino di un arbitro e, allo stesso modo, non è un singolo episodio a stabilire in positivo o in negativo una prestazione.
“È necessario lavorare per migliorare la qualità degli osservatori – ha proseguito l’ospite – perché in assenza di osservatori arbitrali di qualità, non potremmo ambire ad avere arbitri di qualità; gli OO.AA. devono essere liberi, formati adeguatamente e chiari nei loro giudizi”.
Sulle qualità richieste invece agli arbitri, il Componente della Commissione Arbitri Interregionale ha detto che a loro è anzitutto richiesto di saper interpretare tecnicamente e disciplinarmente la gara, riuscendo a cogliere la differenza fra arbitrare ed il semplice far applicare le regole, uscendo dalla falsa equazione secondo cui fischiare poco è sinonimo di un arbitraggio efficace. Un buon arbitro non deve risolvere i problemi ma deve essere bravo nel non crearseli.
Inoltre, devono sapere identificare e gestire i giocatori leader delle squadre in campo, non sottraendosi al confronto con essi, ma vincendo lo stesso. Nella stessa ottica è fondamentale saper far riprendere il gioco, non lasciando ai giocatori l’opportunità di dettare i tempi perché questo è uno degli elementi attraverso il quale i calciatori testano il carattere di un arbitro.
“La collaborazione tra arbitro e assistenti arbitrali – ha aggiunto il relatore – è un altro elemento fondamentale: deve essere fattiva, non si devono verificare ingerenze, occorre essere efficaci a partire dal briefing pre gara e seguire con la massima precisione le linee guida indicate a inizio stagione.”
Infine lo spostamento: per avere rilevanza negativa, sulla valutazione di una gara, dovrebbe generare delle conseguenze di carattere tecnico o disciplinare; non per questo esso deve divenire un alibi per gli arbitri.
Il Presidente di Sezione Gianluca Panizza, al termine della riunione, ha voluto sottolineare come “Luigi con immediatezza, competenza e semplicità ha tratteggiato e messo in luce i ritratti dell’arbitro moderno, e dell’osservatore arbitrale capace e costruttivo. Iniziative di questo tipo, non possono che accrescere il bagaglio tecnico e comportamentale soprattutto dei colleghi più giovani”.
La serata si è conclusa quindi con la premiazione dei giovani associati distintisi nei test atletici e regolamentari e con la consueta cena presso il Ristorante “La dolce vita” di Albenga.