È scomparso oggi, all’età di 84 anni, Cesare Maldini, ex Commissario Tecnico della Nazionale italiana. Il Presidente federale ha disposto un minuto di raccoglimento in occasione di tutte le gare in programma oggi e domani.
Maldini mosse i primi passi nella squadra della sua città, la Triestina, con cui esordì nel 1953 prima di passare l’anno dopo al Milan. Con i rossoneri, contribuì a mettere in bacheca quattro scudetti, una Coppa Latina e la prima storica Coppa dei Campioni del calcio italiano, sollevata a Wembley dopo aver battuto il Benfica di Eusebio. In Nazionale collezionò 14 presenze e disputò lo sfortunato Mondiale 1962 in Cile. Chiusa la carriera da calciatore nel Torino (66/67, in totale 412 presenze in a e 3 reti), iniziò il percorso da allenatore: dopo le esperienze da secondo di Rocco al Milan (vincendo una Coppa Coppe e una Coppa Italia nel 72/73), e le panchine di Foggia, Ternana e Parma,nel 1980 entrò nei quadri tecnici federali nel ruolo di secondo di Bearzot in Nazionale, contribuendo al titolo mondiale del 1982 in Spagna. Nel 1986 gli fu affidata la guida della Nazionale Under 21 con la quale si laureò tre volte Campione d’Europa di categoria. Nel 1996 la promozione alla Nazionale maggiore che guidò nel Mondiale ’98 in Francia: dopo la sconfitta ai rigori ai quarti di finale con la Francia, Maldini rassegnò le proprie dimissioni.
Successivamente, il ritorno al Milan in qualità di coordinatore degli osservatori e di nuovo in panchina, da direttore tecnico, al fianco di Tassotti dal marzo al giugno 2001. Tornò a guidare una nazionale a fine anno, chiamato dal Paraguay: Maldini condusse i sudamericani al Mondiale di Corea del Sud e Giappone, chiusi agli ottavi per mano della Germania.
Nel 1996 il Settore Tecnico della FIGC gli aveva assegnato la Panchina d’oro alla Carriera.
Il Presidente dell’AIA, anche a nome di tutti gli arbitri italiani, formula alla famiglia sentimenti di cordoglio e la vicinanza dell’Associazione Italiana Arbitri.