L’A.B. Michele Manera ha ricevuto il Premio regionale “Natale Beretta” per essersi maggiormente distinto nel ruolo di Osservatore Arbitrale in forza all’Organo Tecnico Regionale, nel corso della scorsa stagione.
Nel corso del Raduno regionale di inizio campionato, tenutosi lo scorso weekend presso la Scuola di formazione della Polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, è stato consegnato durante la riunione plenaria il Premio regionale “Natale Beretta” all’arbitro benemerito ingauno Michele Manera, collaboratore del C.R.A. Liguria guidato da Fabio Vicinanza, per essersi maggiormente distinto durante la stagione sportiva 2015/2016 nel ruolo di Osservatore Arbitrale in forza all’Organo Tecnico Regionale.
Il Presidente Gianluca Panizza, a nome del Consiglio Direttivo e di tutta la sezione, porge le più vive congratulazioni a uno dei migliori dirigenti a livello regionale prodotti dalla scuola albenganese, già insignito del Premio Geddo nella stagione sportiva 2011/2012.
Natale Beretta è stato tra i fondatori della Sezione A.I.A. di Novi Ligure nel lontano 1947.
Sin da giovanissimo praticò attività agonistica nell’atletica, iscritto nella prestigiosa società “Forza e Virtù” di Novi Ligure, poi praticò anche il gioco del calcio nella squadra locale della Novese.
Nel 1921, si iscrisse e partecipò ad un corso per arbitri e da quel giorno cominciò la sua brillante carriera: iniziò arbitrando le partite nelle categorie giovanili, ed ebbe la capacità di arrivare ai massimi livelli nazionali dirigendo gare sia di Serie A, sia internazionali.
Novi Ligure, prima di diventare sezione a tutti gli effetti nel giugno 1955, nacque come sottosezione e Natale Beretta ne fu il suo primo Presidente. Una volta terminata l’attività agonistica, rivestì il ruolo di “Commissario”, l’attuale osservatore arbitrale, prediligendo le visionature ai giovani arbitri. Voleva trasmettere la sua esperienza e il suo intento era quello di farli crescere sia sotto il profilo umano, sia in quello arbitrale.
Ci teneva molto ad aprire la prima riunione tecnica di ogni stagione sportiva, intratteneva i presenti sulla figura dell’arbitro, e lo fece sino a che la salute glielo permise; era interessante ascoltarlo e lo si faceva in modo silenzioso, con attenzione, apprezzandone al termine, la sua semplice ma importante “relazione”.