La sezione di Albenga si congratula con il professor Matteo Bassetti, arbitro associativo della sezione di Genova, per aver ricevuto l’ambito Carciofo d’Oro 2020.
Il premio è stato ideato e organizzato da Enzo Bellissimo, patron della Cantina di Re Carciofo in piazza San Francesco, cuore del centro storico di Albenga.
Il Carciofo d’Oro vuole celebrare personaggi della Liguria che hanno – come l’ideatore del premio – la volontà di spingere oltre i confini le proprie capacità e la curiosità di voler sempre sperimentare qualcosa di nuovo in ogni campo.
Infettivologo e Primario dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, abbiamo avuto modo di conoscerlo attraverso l’intervista rilasciata per la nostra Rivista associativa “L’Arbitro”, e condivisa sul nostro sito sezionale.
A margine della premiazione in presenza del Sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, e del Vescovo della diocesi, Mons. Guglielmo Borghetti, Bassetti ha rilasciato un’intervista esclusiva al giornale IVG in cui ha fatto il punto sull’emergenza sanitaria nella nostra regione.
“La situazione è di movimento, nel senso che da liguri abbiamo un mare che si sta muovendo, ma che non ha le caratteristiche di marzo e aprile – ha rassicurato Bassetti -. C’è un’onda che si muove, abbiamo contagiati e nuovi ricoveri, ma siamo sul pezzo. Speriamo che adesso questi numeri calino. Sono fiducioso.”
“Oggi i dati del San Martino ci dicono che da giugno ad oggi abbiamo avuto un decesso. È evidente che, con dei numeri significativi, la situazione è molto diversa rispetto all’inizio, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Proprio come fatto a Genova, continuare a raccomandare la mascherina obbligatoria è un atteggiamento molto maturo, che ci accompagnerà per i prossimi mesi e sino all’arrivo del vaccino. In generale, poi, non dobbiamo solo guardare al numero dei contagiati totali, ma dobbiamo anche considerare il numero degli ospedalizzati e al numero dei decessi.”
Secondo Bassetti, le cose da fare per cercare di mantenere la situazione sotto controllo: “Mantenere le misure che conosciamo, mascherina, distanziamento e stare a casa se abbiamo i sintomi caratteristici – ha spiegato il medico genovese -, ma soprattutto vaccinarci per l’influenza, perché è un atteggiamento di maturità verso il prossimo e noi stessi. Se riusciremo a far sì che l’onda influenzale non arrivi, allora diventerà più semplice gestire il Covid”.
Fonte: ivg.it